La vendetta è il modo pigro di fare il lutto

Vendetta o perdono

Motivata da vendetta o da perdono?

The Interpreter è un film del 2005 diretto da Sydney Pollack e con protagonisti Nicole Kidman e Sean Penn. La storia oscilla tra motivi di vendetta e di perdono. Silvia Broome (Nicole Kidman) è un interprete alle Nazioni Unite e conosce bene la lingua Ku. Una sera rientra dopo gli orari di lavoro nella cabina del suono dove aveva lasciato alcuni effetti personali, ma ode per caso dei bisbigli in sala in lingua Ku che sembrano accennare ad un tentato omicidio. Il giorno dopo sta traducendo una conversazione diplomatica riservata e sente pronunciare alcune delle stesse parole usate la sera prima. Allora capisce che la minaccia è reale e che è diretta verso Edmond Zuwanie, il capo di stato della Repubblica di Matobo. Procede a contattare la sicurezza.

Vengono coinvolti la CIA e l’FBI. L’investigatore americano Tobin Keller (Sean Penn) che è stato assegnato alla protezione di Zuwanie è sospettoso di Silvia. Questo perché viene a sapere che Silvia è cresciuta nella Repubblica di Matobo, ha la doppia cittadinanza, ha subito violenze in famiglia da parte del dittatore Zuwanie quando era ancora fanciulla e ha partecipato in passato a manifestazioni pubbliche contro il governo di Zuwanie.

Silvia Broome (Nicole Kidman) - The Interpreter, 2005

Silvia Broome (Nicole Kidman) – The Interpreter, 2005

Keller stesso serbava rancore nei confronti dell’amante di sua moglie. Sua moglie lo aveva lasciato di recente, ed era morta in un incidente insieme con l’amante. Keller conosce il rancore e il desiderio di vendetta, e proietta su Silvia lo stesso sentimento. Ma mentre Keller sta interrogando Silvia per l’ennesima volta per sapere qual’è la sua vera storia e quali sono le sue vere motivazioni, sospettando che Silvia serbi rancore nei confronti di Zuwanie e che lei stessa voglia vendicarsi di lui, Silvia gli risponde con una storia africana che insegna la misericordia verso il nemico, chiudendo con l’affermazione che “la vendetta è il modo pigro di fare il lutto“:

La vendetta è il modo pigro di fare il lutto: una storia Ku

ENGLISH

Everyone who loses somebody wants revenge on someone, on God if they can’t find anyone else. But in Africa, in Matobo, the Ku believe that the only way to end grief is to save a life. If someone is murdered, a year of mourning ends with a ritual that we call the Drowning Man Trial. There’s an all-night party beside a river. At dawn, the killer is put in a boat. He’s taken out on the water and he’s dropped. He’s bound so that he can’t swim.

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The family of the dead then has to make a choice. They can let him drown or they can swim out and save him. The Ku believe that if the family lets the killer drown, they’ll have justice but spend the rest of their lives in mourning. But if they save him, if they admit that life isn’t always just… that very act can take away their sorrow.

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ITALIANO

Chiunque che perde qualcuno vuole vendicarsi con qualcuno, con Dio se non trovano un altro. In Africa però, in Matobo, i Ku credono che l’unico modo per chiudere con il dolore è quello di salvare una vita. Se uno viene ucciso, un anno di lutto si conclude con un rituale che chiamiamo il Processo del Naufrago. Si fa una festa per tutta la notte accanto ad un fiume. All’alba, l’assassino viene messo su una barca. Lo portano al largo e viene lasciato cadere in acqua. E’ legato in modo che non possa nuotare.

Poi la famiglia del morto deve fare una scelta. Possono lasciare che l’assassino anneghi, o possono raggiungerlo a nuoto e salvarlo. I Ku credono che se la famiglia lascia morire l’assassino, avranno giustizia ma passeranno il resto della loro vita nel lutto. Ma se lo salvano, se ammettono che la vita non è sempre giusta… allora proprio quel gesto può sollevare il loro dolore.

Più tardi nella storia Silvia di nuovo torna sul discorso della misericordia e della compassione, mentre racconta a Keller la sua storia e il motivo per cui ha lasciato l’Africa:

Sono andata via dall’Africa che non avevo niente. Niente fratello, niente famiglia, niente fidanzato, niente di niente… Avevo solo la convinzione che le parole e la compassione sono la via migliore. Anche se una via molto più lenta rispetto ad una pistola.

Ma alla fine della storia, vivere la scelta della misericordia non è così semplice. Silvia ne sarà effettivamente capace?

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